Reprint
Reprint della prima serie a cura della Fondazione Verga di Catania
La riproduzione digitale della prima serie, i cui primi volumi risultano spesso introvabili, è adesso consultabile in rete on demand, o acquisibile per lettura su computer; tale rinnovata disponibilità consentirà di trasmettere il senso dinamico del “farsi” del testo letterario a un pubblico esteso, e potrà essere fruibile anche in prospettiva didattica. I volumi saranno riprodotti secondo le modalità della stampa anastatica, tranne nei casi in cui nuove acquisizioni di testimoni, integrali o parziali, avranno reso necessarie revisioni e/o integrazioni agli apparati e alle appendici. L’impatto visivo immediato del testo critico e delle varianti in apparato, nonché la possibilità di accedere agli abbozzi e ai frammenti preparatori di novelle, romanzi e teatro, consentirà un confronto concreto tra la redazione testimoniata dal manoscritto e le stampe. Si realizzerà così, con un dinamismo inimmaginabile quando fu avviata l’edizione cartacea dell’opera verghiana, la rappresentazione diacronica del testo letterario che, lungi dall’essere una superficie compatta e inerte, si configura come organismo alimentato da interne tensioni. A maggior ragione tale dinamismo alimenta la testualità di uno scrittore sempre animato da un’inesauribile volontà di sperimentazione.
Comitato scientifico originario
Francesco Branciforti (Presidente), Alberto Bombace, Antonino Borsellino, Giuseppe Giarrizzo, Marziano
Guglielminetti, Vitilio Masiello, Carmelo Musumarra, Giovanni Nencioni, Giorgio Petrocchi, Gianvito Resta,
Giorgio Santangelo.
Comitato scientifico reprint
Gabriella Alfieri (Presidente), Alberto Asor Rosa, Antonino Borsellino †, Francesco Bruni, Matteo Durante †,
Giorgio Forni, Giuseppe Giarrizzo †, Vitilio Masiello †, Nicolò Mineo, Cristina Montagnani, Carla Riccardi,
Margherita Spampinato, Gino Tellini, Alberto Varvaro †
Piano dell’opera
[I]. I I CARBONARI DELLA MONTAGNA; SULLE LAGUNE
a cura di Margherita Verdirame
Le prove narrative del giovane Verga sono fortemente influenzate dal romanzo storico e d’appendice soprattutto francese e americano. I Carbonari racconta una vicenda di guerra e amore durante la cosiddetta “insorgenza” del sud (Calabria e Sicilia) contro l’esercito di Murat nel 1810 tra avventure, misteri e amori contrastati. Sulle lagune con accenti neoromantici rivela l’attenzione ai modelli del realismo europeo settecentesco e primo-ottocentesco e alla nuova narrativa scapigliata. L’edizione critica è curata da Margherita Verdirame.
[II]. V TIGRE REALE I
[III]. VI TIGRE REALE II
a cura di Margherita Spampinato
L’edizione critica a cura di Margherita Spampinato separa in due volumi le due redazioni del romanzo (la seconda è quella edita nel 1875) radicalmente differenti non solo per struttura e stile, ma per diversità delle intenzioni e delle prospettive etico-esistenziali: dalla passione tragica della prima al mito romantico-borghese dell’amore “eccezionale” della redazione definitiva.
[IV]. X MASTRO-DON GESUALDO (1888)
a cura di Carla Riccardi
La prima redazione a stampa del Mastro-don Gesualdo nell’edizione critica a cura di Carla Riccardi presenta il testo uscito a puntate nella “Nuova Antologia” da luglio a dicembre 1888, con apparati e appendici derivati dal primo autografo completo del romanzo. La complessa genesi del testo è testimoniata anche dagli schemi e dai primi sette abbozzi in cui la vicenda iniziava dalla nascita di Gesualdo. Il romanzo si articolava in sedici capitoli come I Malavoglia e dava ampio spazio al centro a una sorta di sentimentale romanzo di Isabella, mentre Gesualdo rimaneva come in secondo piano.
[V]. XI MASTRO-DON GESUALDO (1889)
a cura di Carla Riccardi
è la princeps del romanzo uscita da Treves. L’edizione critica curata da Carla Riccardi documenta il faticoso superamento della prima redazione attraverso correzioni strutturali e stilistiche che si snodano da un nuovo autografo alle bozze in colonna e in pagina. Scelte fondamentali: la campitura del racconto in quattro parti e una nuova messa a fuoco del punto di vista: in esclusiva quello di Gesualdo. Il risultato è il primo grande romanzo che proietta la sua lezione verso una narrativa moderna.
[VI]. XIV VITA DEI CAMPI
a cura di Carla Riccardi
I racconti dell’officina malavogliesca, che segnano la vera svolta tematica e stilistica di Verga, nell’edizione critica a cura di Carla Riccardi sono pubblicati secondo la lezione della prima edizione del 1880. L’edizione documenta il fitto lavoro di avvicinamento ai testi definitivi e la storia delle successive ristampe fino all’edizione illustrata del 1897.
[VII]. XVI PER LE VIE
a cura di Raffaele Morabito
I racconti milanesi (1884) presentano un Verga osservatore che scandaglia i quartieri di Milano e i suoi protagonisti, proletari e piccolo-borghesi alle prese con la fatica quotidiana, gli amori sbagliati, le attività al limite della legge. Forse il miglior libro “milanese” che aggiorna con successo le atmosfere portiane. L’edizione critica è curata da Raffaele Morabito.
[VIII]. XVII DRAMMI INTIMI
a cura di Gabriella Alfieri
Una raccolta composta da pezzi intimistici (ripresi nei Ricordi del Capitano D’Arce) e bozzetti rusticali tra cui si distinguono Tentazione! per la tematica dello stupro, estranea ai prudenti canoni ottocenteschi, e La chiave d’oro, storia di una velata corruzione. L’edizione critica a cura di Gabriella Alfieri ricostruisce l’iter compositivo e editoriale del volume uscito nel 1884 da Treves, correlandovi l’abbozzo teatrale omonimo.
[IX]. XIX I RICORDI DEL CAPITANO D’ARCE
a cura di Stefano Rapisarda
I ricordi del Capitano D’Arce costituiscono il “romanzo di Ginevra”, ovvero sette racconti che tentano un’indagine dei rapporti di amicizia e di amore nell’alta società, in vista della più complessa realtà palermitana della Duchessa di Leyra. Chiudono la raccolta tre “drammi intimi” ripresi (e rivisti) dall’omonimo volume del 1884. L’edizione critica è a cura di Stefano Rapisarda.
[X]. XX DON CANDELORO E C.I
a cura di Cosimo Cucinotta
L’ultima raccolta novellistica (1893) di Verga è una dichiarazione di fallimento del verismo, perché la realtà non esiste, come dimostra la recita di ogni protagonista sulle scene della vita. Racconti fondamentali per gli sviluppi della novellistica novecentesca, in particolare pirandelliana. L’edizione critica è curata da Cosimo Cucinotta.