Edizione nazionale delle opere di Giovanni verga


Opera omnia a cura della Fondazione Verga di Catania

Presentazione: «La nuova serie dell’“Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga” è promossa dalla Fondazione Verga di Catania con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e consegna alla cultura italiana e internazionale un testo definitivo delle opere del grande autore verista con note filologiche che possono servire per nuove letture e interpretazioni, non soltanto per lo studio delle varianti. Le appendici ai volumi rivelano la ricchezza e l’interesse del patrimonio dei manoscritti inediti e degli abbozzi verghiani. Per esempio per I Malavoglia si va dalla prefazione poi rifiutata agli appunti presi sui personaggi, all’elenco dei famosi proverbi inseriti nel testo, fino a una lunga serie di frammenti vari: un mare di carta e inchiostro in cui naviga il vascello di carta di uno dei capolavori della letteratura italiana contemporanea. Quando saranno disponibili i manoscritti recentemente recuperati è prevista l’edizione rivista di opere già pubblicate nella prima serie. Inoltre, una volta compiuta la ricognizione delle lettere edite e inedite, si sta programmando l’edizione critica in più volumi dell’epistolario verghiano. Il Comitato intende perciò consegnare un corpus di grande prestigio, che arricchirà il pa­trimonio culturale italiano ed europeo» (Gabriella Alfieri, presidente del Comitato per l’Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga).

Comitato scientifico
Gabriella Alfieri (Presidente), Alberto Asor Rosa, Antonino Borsellino †, Francesco Bruni, Matteo Durante †, Giorgio Forni, Giuseppe Giarrizzo †, Vitilio Masiello †, Nicolò Mineo, Cristina Montagnani, Carla Riccardi, Margherita Spampinato, Gino Tellini, Alberto Varvaro †.

Caratteristiche editoriali
Formato cm 17×24 in brossura cucita artigianalmente, con copertina in cartoncino e sovraccopertina in carta pregiata con fascetta riproducente una lastra originale di Giovanni Verga, pagine interne stampate su carta avoriata di alta qualità, acid free. Possibilità di una tiratura delle opere in edizione rilegata rigida su richiesta.

Piano dell’opera

I Malavoglia I. I MALAVOGLIA
a cura di Ferruccio Cecco
Il capolavoro di Verga, I Malavoglia, nell’edizione critica a cura di Ferruccio Cecco, condotta sulla base dello studio di tutto il ricco materiale manoscritto esistente che consente di entrare nel vivo del laboratorio verghiano per documentare la travagliata elaborazione del romanzo dal primo abbozzo del 1874 sino all’edizione definitiva del 1881 pubblicata a Milano dall’editore Treves.

vagabondaggioII. VAGABONDAGGIO
a cura di Matteo Durante
Le dodici novelle di Vagabondaggio, nell’edizione critica a cura di Matteo Durante, costituiscono terreno di sperimentazione del Mastro: soprattutto il racconto eponimo che è una biografia in nuce di Gesualdo. Composte nel triennio 1885-87, rimandano a opere precedenti o successive, confermando la ricorsività di temi e stili nella ricerca verghiana come l’attaccamento alla roba, qui rappresentato con toni beffardi.

Novelle rusticaneIII. NOVELLE RUSTICANE
a cura di Giorgio Forni
La raccolta delle Novelle rusticane, nell’edizione critica a cura di Giorgio Forni, condotta sulla base di tutto il ricco materiale manoscritto esistente e finora in parte inedito, che permette di entrare nel vivo di uno degli episodi più alti e originali dello sperimentalismo narrativo del nostro tardo Ottocento, compresa la complessa vicenda del rifacimento per “La Voce”.

EvaIV. EVA
a cura di Lucia Bertolini
Iniziato nel 1864-65 a Catania, riscritto a Firenze e pubblicato a Milano nel 1873, il romanzo della ballerina e del pittore ci viene restituito dall’edizione critica curata da Lucia Bertolini in tutta la sua importanza. Il confronto sinottico fra la prima stesura Frine, ancora legata ai moduli del racconto d’appendice, e la redazione definitiva mostra la decisiva maturazione di Verga verso una narrativa di stampo psicologico che travalica persino la pur recente Scapigliatura.

Il marito di ElenaV. IL MARITO DI ELENA
a cura di Francesca Puliafito
L’edizione critica curata da Francesca Puliafito contribuisce efficacemente a svelare il “mistero” di questo romanzo mondano progettato nel 1878, pubblicato a ridosso dei Malavoglia solo per risarcire l’editore Treves del “fiasco” del primo romanzo dei Vinti. I vari rifacimenti mostrano numerose trasformazioni strutturali e contenutistiche, ed evidenziano le potenzialità di introspezione psicologica di Verga.

VI. STORIA DI UNA CAPINERA
a cura di Andrea Manganaro
Il romanzo epistolare, nell’edizione critica a cura di Andrea Manganaro che ne svela la complessa stratificazione, rimarca la svolta nella narrativa verghiana: tematica intima e tematica sociale, incorporate ancora nella trilogia romantica catanese e in Una peccatrice, si confrontano nel dramma intimo e fatale della giovane Maria, monacata a forza, e vittima di impietose dinamiche familiari non impedite da un padre imbelle e colluso.

VII. EROS
Il testo che chiude il ciclo dei cosiddetti romanzi fiorentini, grazie all’edizione critica, conferma la sua centralità nella parabola della scrittura verghiana: la stesura multipla, elaborata negli anni del trasferimento a Milano (1869-71), ne testimonia il ruolo cruciale assegnatogli dall’autore. Aporeo, poi Eros, segna infatti il superamento definitivo dell’autobiografismo, approdando all’oggettivazione del punto di vista con un narratore esterno che mette in risalto i fatti più che commentarli.

 

PrimaveraVIII. PRIMAVERA
a cura di Giorgio Forni e Carla Riccardi
Concepite parallelamente a Nedda e pubblicate nel 1877, le novelle della raccolta, nell’edizione critica curata da Carla Riccardi, confermano lo sperimentalismo verghiano che spazia dal gotico di maniera delle Storie del Castello di Trezza all’atmosfera bohémienne di Primavera. La tematica dell’amore, rappresentata in un medioevo cavalleresco e nel presente borghese o popolano, è affrontata con una dinamica diegetica che avanza verso la scissione veristica tra narratore e vicenda.


Una peccatriceIX. UNA PECCATRICE

a cura di Daria Motta
L’interesse di Una peccatrice, il cui manoscritto viaggiò con l’autore da Catania a Firenze nel 1865, risiede nella sua natura di testo ponte tra la prima e la seconda maniera verghiana. L’edizione critica sfata lo stereotipo per cui il testo si debba confinare nello spazio geostorico e geolinguistico dei romanzi catanesi, in quanto la vicenda e la sua resa stilistica si mantengono in equilibrio stabile tra motivi ed esiti della narrativa romantica e realista, con prime avvisaglie dello psicologismo dei romanzi mondani.

Teatro e Cavalleria rusticanaX. TEATRO I: CAVALLERIA RUSTICANA. LA LUPA. IN PORTINERIA
a cura di Barbara Rodà, Giovanni Battista Boccardo e Federico Milone
L’edizione critica di Barbara Rodà e Giovanni Battista Boccardo mette in luce le dinamiche compositive dei due drammi rusticani del Verga: in Cavalleria rusticana esplode il tema passionale e violento che entusiasmò il pubblico borghese dell’epoca; in La Lupa è palpabile la tensione verso il melodramma omonimo, poi incompiuto. Il passaggio dalla novella milanese Il canarino del n. 15 alle «scene popolari» In portineria è testimoniato da una selva di manoscritti, il cui confronto evidenzia la ricerca di un dramma “intimo” alluso ma non rappresentato.

XI. TEATRO II: CACCIA AL LUPO. CACCIA ALLA VOLPE
a cura di Giuseppe Polimeni
I due bozzetti scenici del Verga maturo, incentrati sul tradimento, costituiscono un esempio emblematico della costante sperimentalità verghiana, mirante a dimostrare l’equipollenza del sentire amoroso nelle diverse classi sociali. Lo conferma la simultaneità anche compositiva di La caccia al lupo, bozzetto rusticano dotato di un precedente novellistico, e di La caccia alla volpe, bozzetto mondano, composti nell’estate 1901 e rappresentati a Milano in autunno.

Dal tuo al mioXII. DAL TUO AL MIO (TEATRO)
a cura di Rosy Cupo
La vicenda scrittoria di Dal tuo al mio, dramma-romanzo animato dalla ricerca dell’implicito, è un unicum compositivo nell’attività letteraria di Verga che lavorò ai due testi tra il 1902 e il 1906: dal copione teatrale, la cui edizione critica è affidata a Rosy Cupo, fu tratto il romanzo (curato da Tania Basile nella prima serie dell’Edizione Nazionale). Tra una messa in scena e l’altra (Roma 1903 e Milano 1904) il terzo atto fu riscritto dall’autore che contemporaneamente si dedicava alla stesura del romanzo.

Dal tuo al mioXIII. DAL TUO AL MIO (ROMANZO)
a cura di Rosy Cupo
Nel 1904, nei giorni immediatamente successivi al “fiasco” della seconda rappresentazione teatrale di Dal tuo al mio, Giovanni Verga si lasciava sedurre dall’idea di convertire la commedia in «forma di romanzo», ampliandone le didascalie, per far comprendere a pubblico e critici l’innovatività della sua scrittura. La nuova edizione critica restituisce, rispetto al testo pubblicato nella prima serie di questa Edizione Nazionale, nuove dinamiche compositive emerse dell’edizione critica del dramma omonimo.

XIV. FRAMMENTI DI TEATRO E SCENEGGIATURE
a cura di Francesca Puliafito
Il volume raccoglie due commedie pubblicate postume e i frammenti di opere teatrali non compiute: L’onore, La commedia dell’amore (dalla novella Il come, il quando ed il perché), La sposa di Gerico (da Storia di una capinera), Il mistero, Dopo, Dramma intimo. I nuovi tartufi e Rose caduche, commedie
d’ambientazione mondana risalenti al periodo fiorentino, sviluppano la tematica del sentimento amoroso e del successo sociale. I frammenti incompiuti o inediti confermano l’interazione tra novellistica e teatro nella ricerca artistica verghiana.

XV. PAGINE SPARSE E INTERVISTE
a cura di Antonino Antonazzo
Anche gli scritti sparsi di Verga riservano un sorprendente interesse, spaziando da novelle mai raccolte in volume (Il come, il quando e il perché, Caccia al lupo, Una capanna e il tuo cuore), a scritti d’occasione per catastrofi (Casamicciola) o per eventi editoriali o culturali (I dintorni di Milano), prefazioni. La trafila filologica, in molti casi arricchita dagli autografi, conferma l’impegno di una scrittura “lavorata” anche per questa testualità eterogenea, ma non meno rappresentativa.

AbbozziXVI. ABBOZZI DI ROMANZI: LA DUCHESSA DI LEYRA, L’ONOREVOLE SCIPIONI, L’UOMO DI LUSSO
a cura di Giorgio Forni
Per Verga il completamento del ciclo dei Vinti fu un impegno quasi ventennale alla ricerca di nuovi strumenti narrativi in grado di rappresentare la dissociazione interiore e il vuoto morale dei ceti dominanti della società borghese. Gli Abbozzi di romanzi raccolgono tutti i documenti superstiti di quel progetto incompiuto che divenne un caso letterario tra fine Ottocento e primi del Novecento e che condusse il vecchio Verga a chiudersi infine in un accigliato silenzio.

Giovanni Verga